La scorsa settimana siamo stati sul Semprevisa, un monte di 1 536 m veramente interessante. Semplice ma bellissimo. Questo è l’itinerario che abbiamo seguito.
La costante variazione dell’ambiente, rende l’escursione molto dinamica e stimolante: si alternano zone boscose, vallate erbose a tratti alpini veramente suggestivi.
In dettaglio:
- Difficoltà: E
- Dislivello: 800 m
- Lunghezza: 13,00 km
- Tempo totale (comprese pause): 5h
L’escursione è classificata dal CAI con difficoltà E (escursionista), con un discreto livello atletico si fa tranquillamente.
L’itinerario prevede la partenza da Pian della Faggeta e ritorno nello stesso punto, raggiungendo la quota massima di 1 536 m sulla vetta del monte Semprevisa, chiudendo così un giro ad anello.
Come raggiungere Pian della Faggeta
Per raggiungere l’attacco del sentiero è sufficiente raggiungere il parcheggio sterrato su Via Rerum Novarum (RM), chiamato proprio Pian della Faggeta, appena finisce l’asfalto troverete uno spiazzo dove parcheggiare. Vi lasciamo il point su Google Maps.
Parcheggiata la macchina, si sale a piedi sulla strada a destra del senso di marcia e dopo un ampia curva a sinistra, sulla destra, troverete l’attacco del sentiero per la vetta del Semprevisa. Andando dritti, invece, si può fare lo stesso itinerario al contrario.
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Il monte Semprevisa: itinerario ad anello
La prima parte del sentiero è la più impegnativa, nonostante non fosse eccessiva abbiamo sentito un minimo il dislivello. In questa prima sezione il sentiero è ben visibile, si sale dentro una faggeta fino a raggiungere una bellissima vallata erbosa tra il Monte Capreo e il Monte Ardicara.
Alla fine del tratto aperto si deve girare a sinistra (ci sono delle panchine di legno) ed entrare nuovamente nel bosco dove continua la salita. Raggiungiamo quindi la cresta, che offre uno stupendo panorama sulla pianura Pontina. In lontananza è ben visibile il mare (meteo permettendo) e il Monte Circeo.
Il percorso continua sulla cresta fino a raggiungere la vetta del monte Semprevisa (1536 m).
Questa è la montagna di Daniele Nardi, giovane alpinista romano che ci ha lasciato nel 2019 mentre inseguiva il suo sogno, scalare il Nanga Parbat in invernale per una via mai tentata prima. In vetta una bellissima targa con le ultime parole dedicate al figlio.
Per chiudere il giro ad anello bisogna continuare verso SE lungo il sentiero di cresta ben evidente per poi scendere a sinistra di nuovo nel bosco. Sembra di essere nel Signore degli Anelli, questa parte è bellissima.
Finita la zona boschiva vi troverete con il sentiero che scende ripidamente a destra, se invece proseguite dritti per un centinaio di metri potrete affacciarvi sull’abisso Consolini.
Siamo poi scesi sulla destra tornando sul sentiero e raggiunto la vetta di altri due monti: Monte Erdigheta (1 340 m) e Monte Pizzone (1 320 m)
Il sentiero prosegue di nuovo nel bosco. Questo è l’unico punto dove bisogna stare particolarmente attenti perché i segnali non sono evidenti, vi consigliamo di proseguire in linea retta e non tornare sulla cresta a destra.
Si raggiunge una strada sterrata che percorsa per qualche kilomentro vi riporterà al punto di partenza.
In caso di dubbi facci sapere nei commenti!
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