Partiamo col dire che preferivo il mare alla montagna fino a un po’ di tempo fa. Non ero mai andata in vacanza in montagna, né a sciare d’inverno, né a camminare d’estate. Ho sempre preferito le mete calde e marittime, spiagge bianche e acqua azzurra. Poi le cose sono cambiate.
La montagna è stata una grande scoperta, non pensavo mi sarebbe potuto piacere così tanto camminare ore e ore in salita faticando per raggiungere una vetta. Non ho mai negato la sua bellezza anzi, ma non capivo la forte necessità di alcune persone di scalare una montagna impiegando tempo e sudore. Mi è capitato di vedere diversi documentari di famosi scalatori che rischiano la vita pur di raggiungere una vetta, si spingono oltre ogni volta di più. Perché rischiare di morire? “Ma chi te lo fa fare?“, ho pensato a volte.
Un giorno, però, decidiamo di partire da Roma per andare a scalare il Gran Sasso, una vetta non proprio semplice per essere la prima volta, andammo accompagnati da mio padre, che di montagne se ne intendeva sicuramente di più. Ero molto incuriosita ma anche dubbiosa, non sapevo bene cosa mi aspettava e se mi sarebbe piaciuto. Lasciammo la macchina e iniziammo a camminare, vedevo la vetta piccola e irraggiungibile e pensavo che sarebbe stato effettivamente impossibile arrivare fin lì ma camminiamo, camminiamo tanto. Nel mentre un senso di felicità, di leggerezza, di benessere mi accompagna.
“Non penso riuscirò ad arrivare fin lì” diventò “Io arriverò lì” e così è stato, regalandomi una sensazione che difficilmente dimenticherò. Così abbiamo continuato, ancora e ancora.
“Ma chi te lo fa fare?” non lo pensavo più e iniziai ad appassionarmi.
Cosa mi piace della montagna
- Avere un punto di arrivo che bisogna raggiungere, la vetta, un lago, un rifugio, quello che sia, e alla fine arrivarci, è la sensazione più bella che si possa provare. Più il percorso è difficile, più c’è soddisfazione, più sei stremato, più sarai gratificato. Il senso di avere un “obiettivo” da raggiungere, una sfida personale, è questo che spinge le persone anche a rischiare pur di ottenere ciò che ci si impone. Quando si riesce ad ottenere quel qualcosa, a raggiungere la vetta, la sensazione di benessere è forte, la determinazione cresce. Così si passa alla prossima sfida, alla prossima montagna.
- Il senso di appartenenza a qualcosa che non riesco bene a definire, ma che sento essere comune a tutte le persone che amano la montagna. Questo porta allo scambio di sorrisi, di “ciao”, del “se vi serve una mano posso aiutarvi”, della comunità e dello stare bene.
- Ovviamente l’essere circondati dalla natura, se ci si focalizza veramente sull’ambiente circostante, ci si rende conto dell’importanza e l’influenza che ha il contatto con la natura per l’uomo. Quando mi trovo di fronte ad un bellissimo paesaggio, mi viene in mente l’opera “Viandante sul mare di nebbia” di Friedrich, l’uomo di fronte alla maestosità della natura che prova una sensazione mista tra piacere e paura. Ecco, per me è la stessa cosa.
- Dare la possibilità alle persone di mettersi alla prova, di capire i propri limiti e fino a quanto ci si può spingere oltre. Una piccola sfida con se stessi che, sia se vinta sia se persa, aumenta la voglia di fare di più.
Dopo la prova sul Gran Sasso, siamo rimasti estremamente sorpresi. Ci siamo innamorati. Ne siamo diventati dipendenti. Alla domanda mare o montagna ora direi montagna, non perché il mare non mi piaccia più, ma perché la montagna mi trasmette delle sensazioni che ancora faccio fatica a descrivere.
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